L’ernia del disco si verifica quando la parte gelatinosa tra le vertebre della colonna vertebrale fuoriesce dalla sede naturale, posizionandosi tra i dischi.
Questa condizione, oltre ad essere molto dolorosa, può infiammare i nervi. È un problema frequente nella popolazione tra i 30 e i 50 anni, causato dalla rottura della parte dura ed esterna che contiene il cuscinetto.
Ogni disco, per funzionare come “ammortizzatore” ha una parte chiamata Anulus, esterna duro-fibrosa simile ad un anello, costituita da lamelle concentriche formate da fibre elastiche e collagene; e una parte chiamata Nucleo polposo, quella consistenza gelatinosa formata per lo più da acqua, in grado di assorbire le sollecitazioni ricevute in modo uniforme.
Il disco è una parte sottoposta a ripetute deformazioni e sollecitazioni che, a causa di condizioni che superano i limiti di elasticità, può danneggiarsi. L’anello fibroso può deformarsi sotto la spinta del nucleo polposo oppure, farne fuoriuscire una parte che va ad occupare uno spazio non suo.
In altre parole, il disco subisce uno spostamento che, in molti casi, provoca l’irritazione di nervi vicini, compare così una sintomatologia dolorosa alla schiena e sciatalgia che, possono anche essere molto invalidanti.
Cause dell’ernia al disco
Approfondiamo meglio il discorso. La spina dorsale è composta da 24 vertebre, impilate l’una sull’altra. Tra ognuna c’è un disco, caratterizzato dalla sostanza gelatinosa interna e l’involucro esterno più duro. Questi due elementi hanno la funzione di garantire flessibilità e movimenti alla schiena.
Il midollo spinale, invece, è composto da un fascio di fibre nervose che attraversano la colonna vertebrale e che collegano le parti del corpo al cervello, permettendo la trasmissione di segnali nervosi.
Quando l’involucro di tessuto connettivo si rompe, provocando la fuoriuscita del nucleo, il disco danneggiato esercita una pressione su tutto il midollo spinale o su una singola fibra nervosa più lontana.
Questo stato può provocare dolore nella zona colpita o nell’area del corpo controllata dal nervo che viene sottoposto a pressione.
A incidere sulla rottura del disco cono diversi fattori, tra i più comuni l’età, perché invecchiando, i dischi iniziano a disidratarsi, diventando più fragili e più facilmente sottoposti al rischio di rottura.
Fattori di rischio dell’ernia discale
Scopriamo quali sono i fattori di rischio che possono provocare la fuoriuscita dell’ernia.
L’età: come abbiamo detto in precedenza, l’ernia al disco riguarda soprattutto la popolazione tra i 30 e i 50 anni. La degenerazione dei dischi dovuta all’invecchiamento è una delle cause più frequenti. Gli uomini sono due volte più colpiti rispetto alle donne.
Fumo: alcuni studi hanno evidenziato come fumare aumenta il rischio di ernia al disco, in quanto si verifica una diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue. Questo porta a una privazione dei nutrienti vitali ai vari tessuti, riducendo anche l’elasticità del disco.
Peso: individui con un peso corporeo eccessivo, in particolare in uno stato di obesità grave, soffrono maggiormente di stress sui dischi della zona lombare.
Attività lavorativa: a incidere sulla comparsa dell’ernia al disco c’è il tipo di lavoro svolto. Mansioni impegnative dal piano fisico, inducono la persona a soffrire maggiormente di dolori alla schiena. Movimenti come il sollevamento, lo spingere, il tirare, il ruotare, ripetuti nel tempo aumentano le probabilità che compaia un’ernia discale. Anche lavori che prevedono di stare tante ore seduti o in piedi nella stessa posizione, aumentano il rischio.
Altre cause sono dovute al sollevamento pesi o di carichi eccessivi ripetuti; a gravi lesioni o a traumi alla schiena come una caduta o un incidente.
Ernia al disco e protrusione, c’è differenza?
Quando si verifica l’alterazione dello spessore o della posizione dei dischi, si parla più genericamente di discopatia. Questa, però si distingue in due casi in base alla mobilità e gravità del danno: protrusione discale ed ernia del disco.
La protrusione è la forma più comune di discopatia ed è provocata dalla fuoriuscita del disco dallo spazio in cui risiede. Questo provoca un dolore lungo il nervo sciatico, in particolare, nella parte posteriore della gamba o, lungo il nervo curale che va dalla parte anteriore della coscia e coinvolge anche l’inguine.
L’ernia del disco è, invece, una rottura del disco, da cui vi è la fuoriuscita del nucleo polposo che invade le strutture limitrofe provocando una pressione sulle radici nervose e conseguente infiammazione e dolore.
Sintomi dell’ernia al disco
Una buona parte dei soggetti affetti da ernia discale non manifestano sintomi, questo accade quando la parte dell’anello che si rompe è molto piccola e non preme sui nervi e sul midollo spinale.
Le persone che manifestano sintomi di ernia al disco avvertono soprattutto un dolore a un solo lato del corpo. Inizialmente è molto lieve, per poi aumentare col passare del tempo. Il dolore peggiora quando la pressione sul nervo aumenta, magari starnutendo, tossendo o sedendosi.
I sintomi cambiano anche in base alla localizzazione dell’ernia al disco:
Ernia del disco cervicale: si può verificare dolore al collo durante i movimenti; intorpidimento o sensazione di formicolio di collo, spalla, braccio o mano. O ancora, debolezza muscolare: questa condizione può limitare molti movimenti.
Ernia del disco lombare: mal di schiena, intorpidimento e formicolii a schiena, natiche, gambe, genitali o piedi.
Ci sono anche casi di ernia dorsale, ma sono molto più rari. I sintomi ricorrenti sono intorpidimento e formicolio agli arti superiori e dolore che si irradia alla zona toracica.
Il nervo sciatico
Il nervo sciatico è il più lungo di tutto il corpo ed è composto di tanti diversi piccoli nervi. Ha origine dalla parte posteriore del bacino, attraversa le natiche e arriva a gambe e piedi.
Quando l’ernia al disco preme sul nervo sciatico, è possibile che compaiano i sintomi della sciatica (sciatalgia), ovvero, un dolore molto forte e formicolio a gamba, anca e glutei. Se l’erniazione del disco comprime anche altri nervi che coinvolgo il midollo spinale si possono verificare sintomi come spasmi muscolari e paralisi muscolare.
Diagnosi dell’ernia al disco
Nella maggior parte dei casi la diagnosi di ernia discale potrebbe essere formulata dal medico di famiglia o da uno specialista tramite valutazione obiettiva dei sintomi e anamnesi.
Durante la visita viene verificata la postura, i riflessi, la forza muscolare, la capacità di movimento e di camminare, le sensazioni avvertire agli arti. Inoltre, potrebbero essere utilizzati alcuni test.
Ad esempio, il test della flessione della coscia a gamba tesa. Il paziente sta seduto o sdraiato e il medico alza lentamente una gamba per valutare se quel movimento provoca dolore. Con questo test i nervi della spina dorsale si allungano lievemente, pressati causano dei leggeri sintomi di dolore e formicolio.
Solitamente, dopo aver fatto queste verifiche e test, non occorre continuare a farne altri. I sintomi in generale spariscono in lasso di tempo che va da 1 a 3 mesi. In caso contrario, bisogna approfondire per trovare la localizzazione precisa dell’ernia e valutare la funzionalità nervosa.
Si passa quindi ad esami radiodiagnostici come l’Elettromiografia, la Risonanza Magnetica, la Tomografia computerizzata e la Radiografia. Alcuni sono esami di primo livello, altri di secondo. È a discrezione dello specialista scegliere più adatti al caso.
Trattamenti
Alcuni studi riportano che molte ernie al disco si riducano di dimensioni nel corso del tempo e che la maggior parte dei pazienti migliora indipendentemente dalla tipologia del trattamento.
I due approcci sono di tipo conservativo e di tipo chirurgico, quest’ultimo è destinato ai casi particolarmente gravi e complessi.
Trattamento farmacologico
Solitamente è il primo approccio in caso di presenza di sintomi di ernia del disco. È il medico a valutare quali tipi di farmaci e dosaggi somministrare al paziente.
Nei casi di sintomi lievi, si procede con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) che agiscono sullo stato infiammatorio per ridurre i sintomi. Sono prescritti per ridurre il dolore e gestire la patologia.
Se i farmaci non sono efficaci, si può decidere di utilizzare i corticosteroidi che, rispetto ai FANS, hanno un’azione antinfiammatoria più forte e riducono velocemente infiammazione e dolore. Solitamente, vengono prescritte iniezioni di cortisone per l’ernia del disco lombare e cervicale.
In alcuni casi, il medico può associare ai FANS o al cortisone, dei farmaci miorilassanti che hanno l’obiettivo di distendere la muscolatura e migliorare la condizione dolorifica.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico dell’ernia del disco si limita al 10% dei casi, per cui il trattamento conservativo è quello da preferire nella maggior parte dei casi.
Con la chirurgia si interviene per rimuovere la parte erniata, diminuendo il volume del nucleo che preme sulla radice nervosa e il legamento longitudinale che provocano dolore e impossibilità di movimento. L’operazione è indicata solo in presenza di sintomi gravi, di condizioni invalidanti o se il paziente non risponde a nessun tipo di trattamento conservativo.
Trattamento osteopatico per l’ernia al disco
Tra i trattamenti di tipo conservativo c’è quello osteopatico. Parliamo di trattamento manipolativo osteopatico, che utilizza manovre, manipolazione mobilizzazioni per ridurre la pressione che il disco esercita sulle radici nervose interessate.
L’osteopatia comprende tecniche specifiche che aiutano a diminuire la compressione sul nervo da parte del disco, facilitando il drenaggio dell’infiammazione provocata dall’erniazione. Al contempo, agisce anche su ciò che sono la causa o l’effetto dell’ernia.
Si lavora sul riequilibrio della postura, al termine del trattamento, questa risulterà molto più armonica e naturale. I benefici comportano un’attenuazione dei sintomi motori e dolorosi nel breve termine e, il recupero della fisiologia della biomeccanica della colonna vertebrale.
Le prime fasi favoriscono il drenaggio linfatico, migliorano il micro-circolo e favoriscono anche il drenaggio del punto di infiammazione e la rimozione di quel materiale discale espulso che provoca il fastidio.
Il trattamento osteopatico mira ad agire sulle cause del problema e non sui sintomi, tramite manovre sui tessuti molli efficaci e senza dolore.
Se lo specialista, nella fase acuta, ha prescritto alcuni farmaci, grazie al trattamento osteopatico, ne viene incrementata l’efficacia, facilitando la circolazione e permettendo al principio attivo di raggiungere i tessuti infiammati interessati.
Nel momento in cui il dolore diminuisce e il paziente recupero la funzionalità e la mobilità, un percorso di rieducazione posturale può essere utile per prevenire recidive e avere una mobilità molto più armonica ed equilibrata. Il trattamento osteopatico è incentrato sulla cura di tutta la persona, non solo per portarla fuori dalla condizione di malattia, ma per ritrovare uno stato di benessere totale.
Cosa fa l’osteopata?
Quando ci si rivolge all’osteopata, il professionista ascolta il paziente cercando di raccogliere tutte le informazioni utili. Visiona eventuali reperti diagnostici e terapie farmacologiche consigliate dal medico di medicina generale o dallo specialista.
Dopodiché fa alcune domande specifiche sulla sintomatologia provata dal paziente e puoi, eventualmente, fare alcuni test che lo aiutino a comprendere meglio quali sono tutte le zone interessate.
L’osteopata agisce con un tipo di approccio definito cranio sacrale, che allieva la tensione a cui l’intero sistema nervoso è sottoposto. In questo modo può ottenere risultati importanti sul dolore, anche lavorando a distanza dalla zona in cui è presente l’ernia del disco.
I trattamenti sono molto rilassanti e per niente dolorosi. Successivamente, grazie ad apposite tecniche viene ripristinata la mobilità buy zoloft, che si era irrigidita per via del problema discale.
Da quel momento, la persona può anche iniziare un percorso di rieducazione motoria, una delle strategie più efficaci per ridurre le possibili ricadute nel tempo. L’attività fisica corretta e costante deve, in questo caso, includere sempre alcuni esercizi posturali mirati.
Nel nostro Osteopathic and Physiotherapic Institute puoi trovare i migliori osteopati professionisti che ti aiuteranno a risolvere il problema legato all’ernia al disco.
Un team di esperti pronti a offrire la propria esperienza e conoscenza ai pazienti, per riportarli a condurre uno stile di vita normale e sano.
Saranno a tua completa disposizione, potrai fare tutte le domande riguardo la tua condizione fisica e sui trattamenti possibili per risolverla. I nostri osteopati ti aiuteranno a capire quali abitudini della tua vita cambia per evitare che lo stato doloroso e i sintomi dell’ernia al disco possano tornare. Avrai anche consigli per gestire al meglio la fase acuta del dolore.
Ti ricordiamo che scegliendo il trattamento osteopatico potrai avere un benessere non solo del tuo problema di ernia discale, ma anche per tutta la tua persona.
Puoi contattarci per prenotare una prima visita con un nostro osteopata specializzato che, sarà a tua completa disposizione e raccoglierà tutte le informazioni necessarie per scegliere l’approccio terapeutico più adatto, personalizzando completamente in base alla tua persona e alle tue condizioni di salute.