La spalla congelata è un dolore improvviso e subdolo che può riguardare entrambe le spalle. In gergo medico è chiamata Capsulite Adesiva ed è una condizione che comporta una perdita di mobilità sia attiva che passiva della spalla.
Non c’è una causa unica di questo problema, ma viene considerata una patologia legata a un processo infiammatorio che provoca aderenze tra la capsula articolare e il collo anatomico dell’omero.
La spalla è molto complessa, ed è l’articolazione del corpo che permette di compiere movimenti ampi. È la più mobile del corpo, oltre che essere la più delicata.
I movimenti che possono essere compiuti sono tanti, tra cui l’adduzione e abduzione, l’elevazione e la rotazione.
La spalla è costituta da omero, scapola e clavicola. L’articolazione tra l’omero e la scapola è quella maggiormente interessata dalla spalla congelata o capsulite adesiva.
Tipologie di spalla congelata
La spalla congelata può essere distinta in capsulite adesiva primaria (idiopatica) e capsulite adesiva secondaria. La capsulite adesiva primaria esordisce spontaneamente e, il più delle volte, in modo graduale, nel giro di poche settimane.
Generalmente colpisce una sola spalla, anche se a distanza di anni, tende a presentarsi anche sull’altra. Riguarda soprattutto le donne di età compresa tra 45 e 60 anni. Non esiste un meccanismo patologico definito. Le persone accusano dolore al braccio destro o sinistro, improvvisamente, con un aumento dell’intensità nei giorni successivi all’esordio.
Nei primi giorni, si interviene con degli antinfiammatori che danno sollievo momentaneo. Al termine del loro effetto, il dolore torna a presentarsi e rende difficile anche il risposare. Col passare del tempo, è talmente inteso che anche i movimenti si riducono a pochi gradi.
La capsulite adesiva secondaria è provocata da cause solitamente note come frattura dell’arto superiore, traumi distorsivi, traumi distrattivi o traumi diretti alla spalla.
Di solito interessa il braccio più utilizzato dal paziente. Con una diagnosi precoce è possibile avere una prognosi favorevole in poco tempo.
Le tre fasi della spalla congelata/capsulite adesiva
È possibile distinguere tre fasi nella capsulite adesiva, ognuna va trattata in modo diverso. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Fase dolorosa
È la fase di congelamento della spalla che può durare da 2 a 9 mesi. Si presenta con un dolore intenso in tutta la spalla che limita il movimento, man mano che aumenta.
I sintomi sono soprattutto il dolore che può arrivare a coinvolgere il braccio. In questa fase, molti pazienti minimizzano e trascurano il problema, sperando che vada via da solo o utilizzano degli antidolorifici come palliativi. Questa fase va affrontata con la Fisioterapia che tratta il dolore e agisce efficacemente sul problema.
Fase della rigidità
Questa fase dura dai 4 ai 12 mesi, l’arto è molto limitato nei movimenti, soprattutto in quello dell’abduzione, dell’extra rotazione e dell’intra-rotazione.
Fase di scongelamento
Ha durata variabile ed il recupero del movimento articolare è graduale. Questa fase va tratta solo con fisioterapia e terapia antalgica.
Diagnosi della spalla congelata
È importante fare una diagnosi corretta del problema per poter permettere al fisioterapista di intervenire con il trattamento specifico più efficace.
La diagnosi di spalla congelata può avvenire tramite visita ortopedica. In questo caso, il medico valuta i primi sintomi, fa una valutazione della funzionalità della spalla e dei movimenti. Verifica il grado di dolore e le limitazioni muscolari.
Durante la visita sono effettuati anche test ortopedici per escludere capsulite secondaria a tendini e muscoli.
Oltre all’esame fisico, vengono anche prescritte RX per valutare problematiche a carico dell’osso come artrosi o calcificazione articolari.
Si possono anche integrare altri esami strumentali come l’ecografia e la risonanza magnetica, utili a evidenziare eventuali infiammazioni tessutali, presenza di liquido in eccesso ed eventuali lesioni tendinee.
Trattamento fisioterapico per la spalla congelata
Prima si interviene e sicura una spalla congelata e meno difficile sarà la cura. Molte persone sottovalutano il dolore al braccio o alla spalla e, dopo settimane o mesi, si ritrovano con l’arto bloccando e dolorante.
Se il dolore non passo dopo un paio di giorni e semplici antinfiammatori, bisogna rivolgersi all’ortopedico o un fisioterapista Milano preparato, per capire l’origine del dolore.
La vera cura per la capsulite adesiva è la fisioterapia, volta in particolare a ridurre, inizialmente, il dolore e a recuperare i movimenti dell’arto.
Nella fase dolorosa, oltre all’utilizzo di farmaci analgesici e antinfiammatori, è di grande aiuto la fisioterapia utilizzando terapie come la Tecarterapia, il laser o l’ipertermia.
Tutte queste terapie fisiche agiscono sullo stato doloroso e danno vita al processo riparativo, importante per iniziare a lavorare sulla fase successiva, dedicata al recupero articolare.
In questo caso è consigliato fare almeno 4-5 sedute con terapie antalgiche e poi procedere alla riabilitazione.
La fisioterapia proporne un programma riabilitativo complesso e articolato nella fase di rigidità, quella in cui il soggetto non sente tanto dolore a riposo, ma lo avverte tanto quando muove la spalla, anche passivamente.
Il fisioterapista deve essere un vero professionista in grado di lavorare affinché avvenga un recupero graduale della spalla, nel rispetto del limite di sopportazione del dolore del paziente.
Il dolore è sempre presente. Non è possibile lavorare sul recupero della spalla congelata, evitandolo. Non bisogna eseguire troppa mobilizzazione passiva o esercizi, perché la sollecitazione e lo stress potrebbero provocare nuovi stati dolori e infiammazione.
La scelta del fisioterapista fa la differenza, solo un vero professionista sa come intervenire, quali movimenti fare e quali tecniche e terapie eseguire per portare la spalla del paziente a una completa guarigione.
Se hai dolore alla spalla ti consigliamo di prendere appuntamento con un fisioterapista e di non sottovalutare il problema.
Intervenendo in tempi celeri, potrai evitare complicazioni come la comparsa di dolore talmente intenso al punto da essere invalidante e da limitare qualsiasi tipo di movimento.
Affinché il trattamento fisioterapico funzioni, sarà importante che il paziente e il fisioterapista instaurino un buon rapporto di fiducia e di empatia. Lavorando insieme sarà possibile ottenere buoni risultati in minor tempo.
Infine, ricordiamo che purtroppo la spalla congelata può essere recidiva, per cui il paziente deve sempre porre molta attenzione in caso si presentino nuovi dolori o limitazioni.