A, uno dei gruppi sanguigni del sistema ABO, distinto a sua volta in due varietà, A, e A2.
AB,uno-dei gruppi sanguigni del sistema ABO, piuttosto ra- ròf presente nel 4% della popolazione.
Abasìa,disturbo di origine nervosa che consiste nell’impossibilità di camminare; spesso si associa all’incapacità di mantenere la stazione eretta. Può essere permanente (da cause organiche cerebrali) o transitorio (sintomo nevrotico).
Abbagliamento,disturbo transitorio della vista che si verifica passando bruscamente dall’oscurità ad ambienti più luminosi (a. fisiologico) o per cause patologiche.
Abbassamento,sin. diptosi.
Abboccamento,sin. dianastomosi.
Abbronzanti, prodotti cosmetici che favoriscono l’abbronzatura. Contengono filtri solari che selezionano i raggi UV lasciando passare solo quelli a. Gli oli sono poco filtranti; l’estratto oleoso di mallo di noce è il più usato. non è un vero e proprio filtro e deve essere associato ad altre sostanze, particolarmente da chi ha la pelle chiara e sensibile. Meglio usare sempre un a. con fattore di protezione elevato nei primi giorni di esposizione.
Abbronzatura,pigmentazione bruna assunta dalla cute in seguito a prolungata esposizione ai raggi solari. Quando la superficie cutanea viene esposta all’azione del sole, i raggi a breve lunghezza d’onda, o raggi ultravioletti (UV), provocano una reazione fotochimica che fa aumentare la produzione di melanina (pigmento di colore bruno-nero) nei mela- nociti, che si trovano nello strato cutaneo nexium. I melanoci- ti, a loro volta, diffondono nelle cellule dell’epidermide i granuli di melanina, determinando l’intensità della colorazione bronzea in funzione della durata dell’esposizione alla radiazione. Alcune sostanze chimiche, come le furocumarine, rendono fotosensibile la pelle anche alle radiazioni di lunghezza d’onda maggiore di quelle ultraviolette, provocando esse pure il fenomeno dell’a. (a. artificiale).
Abducente, nervo, sesto paio di nervi cranici con funzione esclusivamente motoria. Si origina dal ponte del Varolio, raggiunge la cavità orbitaria e innerva il muscolo retto esterno laterale dell’occhio, consentendo di ruotare il globo oculare verso l’esterno. La paralisi del nervo a. (detto anche oculomotore) provoca strabismo convergente.
Abduttori, muscoli che allontanano un arto o parte di esso dall’asse mediano del corpo. Sono antagonisti dei muscoli adduttori.
Abduzione, movimento con cui un segmento corporeo si sposta lateralmente all’asse mediano del corpo o di un arto. Il movimento opposto è l’adduzione.
Ab ingestis,espressione latina che letteralmente significa ‘a causa del materiale ingerito’; indica un particolare tipo di polmonite che si verifica in seguito all’aspirazione, nell’albero tracheobronchiale, di cibo e succhi digestivi. Si tratta di una forma di polmonite chimica, nella quale il danno al tessuto polmonare è essenzialmente causato dal contatto con il contenuto gastrico estremamente acido. Tra i fattori che predispongono all’insorgenza di questa polmonite, i principali sono costituiti dalla depressione dei riflessi di protezione delle vie aeree (es. nel corso di anestesia o nell’immediato periodo postoperatorio, nelle malattie del sistema nervoso centrale, nelle intossicazioni acute), dall’alterazione di meccanismi della deglutizione e dello svuotamento gastrico (es. in seguito a ostruzione pilorica). La terapia comprende l’immediata aspirazione del materiale inalato, la somministrazione di ossigeno e di antibiotici.
Abitùdine, disposizione individuale in genere acquisita attraverso la ripetizione degli stessi atti o esperienze. Per a. sensoriale si intende un fenomeno neurofisiologico per cui in seguito al ripetersi di un certo stimolo si ha l’estinzione della risposta tipica di quello stimolo. In psichiatria tale termine è usato in particolare nell’ambito delle tossicomanie, e si riferisce alla condizione indotta dalla ripetuta e protratta assunzione di una sostanza. Si tratta di una situazione caratteristica per cui il soggetto è spinto dal desiderio più o meno intenso di assumere la sostanza per il piacere o il benessere che essa determina; ne consegue la tendenza a continuare nell’assunzione, mentre manca o è assai limitata la tendenza ad aumentare le dosi. L’a. non comporta dipendenza fisica né sindrome d’astinenza; modesta è la dipendenza psichica relativa agli effetti prodotti dalla sostanza, mentre le conseguenze dannose, qualora esistano, interessano soltanto il soggetto, non la società. L’a. si differenzia pertanto dalla tossicomania, che presenta queste caratteristiche: desiderio incontrollabile della sostanza e relativa assuefazione (effetti sempre minori) con tendenza ad aumentare le dosi; dipendenza psichica e fisica; sindrome d’astinenza ed effetti dannosi anche per la società. Per l’insorgenza di una condizione di a. o di tossicomania, importante può essere la risposta individuale: infatti una stessa sostanza può provocare in certi soggetti a., mentre in altri può dar luogo a una vera tossicomania. I termini di a. e tossicomania attualmente tendono a essere sostituiti da quello più generico e adeguato di farmacodipendenza (v. anche dipendenza).
Ablazione,asportazione chirurgica di qualsiasi parte dell’organismo.
Ablefarìa,malattia genetica consistente nella mancanza della fessura palpebrale, associata ad altre anomalie oculari. Si produce per infezioni contratte durante il corso della gravidanza.
Abortivo, indica ogni mezzo in grado di provocare aborto;
no di amenorrea. Si distinguono un a. spontaneo e un a. pro¬vocato. L’a. spontaneo può essere causato da malformazioni dell’utero, fibromi, alterazioni dell’endometrio, oppure da malattie della madre, come infezioni (ad es. rosolia, toxopla-smosi), diabete, malattie dell’apparato urinario e respirato¬rio, intossicazioni, carenze alimentari, traumi fisici e psichici. Una causa importante di a. sono le alterazioni del prodotto del concepimento, sia su base ereditaria sia acquisite (danni da radiazioni, da infezioni, da sostanze tossiche). L’a. si manifesta clinicamente con metrorragia e dolori addominali. A seconda dell’evoluzione del quadro clinico si distingue la minaccia d’a., in cui con il riposo assoluto e l’assunzione di farmaci spasmodici si può proseguire la gravidanza, da altre situazioni in cui ciò non è possibile. L’a. completo è caratterizzato dall’espulsione spontanea del feto e degli annessi; generalmente, però, il materiale ovulare è espulso solo parzialmente (a. incompleto) ed è necessario intervenire per svuotare la cavità uterina, al fine di prevenire infezioni e arre¬stare l’emorragia. Esiste inoltre la possibilità che la morte dell’embrione non sia seguita dalla sua espulsione; questa situazione (a. interno) viene diagnosticata attraverso il mancato aumento di volume dell’utero, l’assenza di attività car¬diaca fetale per mezzo dell’ecografia e la negativizzazione del test di gravidanza; in questo caso si interviene chirurgicamente .0 farmacologicamente per ottenere lo svuotamento della cavità uterina. Se una donna ha avuto più di tre a. consecutivi si parla di a. abituale: non sempre si riesce a identificarne le cause; può essere dovuto a malformazioni dell’embrione di natura ereditaria o infettiva, o ad anomalie dell’utero, tra le quali l’insufficienza cervico-segmentaria. L’a. provocato comprende: l’interruzione volontaria di gravidanza; l’a. illegale, che per le condizioni precarie in cui è svolto comporta gravi rischi (perforazione uterina, infezioni); e l’a. terapeutico, cioè l’interruzione della gravidanza dopo il 90° giorno di gestazione, consentito dalla legge quando sussista un grave pericolo per la vita della donna o quando siano state accertate gravi anomalie del prodotto del conce¬pimento (v. anche L’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA).