La plagiocefalia rientra tra le deformità craniche del neonato.
Troviamo due entità patogenetiche differenti: la plagiocefalia sinostosica e non sinostosica o posizionale.
La plagiocefalia sinostosica è causata da una ossificazione precoce delle suture craniche che genera una deformazione tipica del cranio e trova unicamente soluzione chirurgica.
La plagiocefalia non sinostosica è quella che trova soddisfazione nel trattamento fisico, posturale ed ortesico.
La plagiocefalia genera sul piano orizzontale una deformazione obliqua della testa a forma di parallelogramma. Troveremo quindi una bozza occipito-parietale appiattita rispetto alla controlaterale la bozza frontale omolaterale protrusa e l’orecchio omolaterale avanzato.
La plagiocefalia rientra tra le deformità craniche tipiche dell’età neonatale altre deformità sono la brachicefalia in cui prevale un aumento del diametro latero laterale rispetto al diametro antero-posteriore e la scafocefalia in cui prevale il diametro antero-posteriore rispetto nolvadex latero laterale.
Le deformità craniche non sinostosiche possono avere differente eziologia.
Periodo pre natale.
. Mal posizionamenti intrauterini
. Gravidanza gemellare
. Briglie amniotica
. Oligoamnios e poliamnios
. Ipertonia uterina
. Precoce discesa fetale a livello pelvico
Parto
. Parto traumatico (lungo impegno nel canale del parto)
. Presentazione bregmatica o podalica
. Parto con ventosa
Periodo post natale
. Nei primi quattro mesi i posizionamenti prolungati su un decubito o a pancia in giù possono favorire l’insorgere di deformità craniche posturali
. Torcicollo miogeno
La valutazione della plagiocefalia è data dal semplice esame obiettivo. Il clinico valuta le simmetria del cranio sul piano orizzontale e sul piano sagittale e rileva la gravità organizzando il piano terapeutico.
La plagiocefalometria consiste nella misurazione dei diametri obliqui, antero-posteriore e latero-laterale. Il rapporto tra questi diametri determina l’indice dei diametri cranici o indice di ODDI che dà un riferimento obiettivo per l’utilizzo dell’ortesi cranica. Il pediatra rimane la prima interfaccia di consulenza per il genitore; l’organizzazione del trattamento della deformità spetta ,soprattutto nell’ultimo periodo e
con l’evoluzione della ricerca, ad altre figure quali il Fisioterapista Osteopata esperto in riabilitazione pediatrica.
Il trattamento della plagiocefalia non sinostosica segue linee guida internazionali dettate dalla ricerca:
. Igienico posturale
. Trattamento delle co-morbilità
. Ortesico
. Terapeutico manuale
Nei primi 4 mesi di vita il cranio è estremamente malleabile e la mancanza di tono muscolare da parte del neonato lo costringe a posizioni statiche prolungate che favoriscono l’insorgere della deformità.
La prima raccomandazione per il genitore è quella quindi di spostare il bambino in modo tale da non favorire il decubito monolaterale con la testa inclinata da un lato. La postura base quando il bambino dorme è quella Back to sleep che riduce le morti bianche in ogni caso in questa posizione il bambino potrà prediligere l’inclinazione della testa su un lato, invitiamo quindi il genitore a variare in continuazione la posizione del capo e non prediligere un lato. Durante le attività quotidiane in cui si cambia il bambino, si lava il bambino variare continuamente la posizione in maniera tale da favorire la stimolazione sensoriale da un lato e dall’altro non mantenerlo eccessivamente in posizione supina ma appena si sveglia cercare di tenerlo in braccio (in modo da ridurre la pressione posteriore che può favorire l’insorgere della deformità), quando il bambino cresce ed è sveglio posizionarlo in decubito prono per favorire il rinforzo della muscolatura vertebrale in senso cranio caudale e ridurre la pressione posteriore sul cranio.
Sempre nei primi quattro mesi (anche se il trattamento può essere intrapreso in ritardo ma sempre all’interno dell’anno) può essere utile introdurre anche un programma di manipolazione cranica condotto da un riabilitatore pediatrico esperto per il modellamento cosmetico delle ossa craniche.
Il trattamento prevede delle spinte lievi sulle aree craniche che subiscono la spinta di crescita maggiore quindi sul frontale e sulla zona occipito-parietale contro laterale all’appiattimento il riabilitatore con formazione osteopatica utilizza anche tecniche che seguono il ritmo cranio sacrale ( queste tecniche trovano ancora un moderato riscontro in letteratura). Le tecniche variano notevolmente a seconda dell’ esame morfofunzionale del bambino.
Molta importanza riveste il trattamento delle co-morbilità; la plagiocefalia si presenta spesso (85% dei casi di plagiocefalia) insieme al torcicollo miogeno. In questo caso troveremo lo sterno-cleido-mastoideo e la fascia cervicale media e profonda omolaterale all’area appiattita retratti. È quindi importante adottare delle tecniche di riposizionamento posturale e di trattamento manuale anche della parte dorso cervicale, il terapeuta potrà valutare la postura del bambino in toto proseguendo fino al sacro al bacino e agli arti inferiori.
Già al quinto trattamento si vedono delle apprezzabili variazioni morfometriche craniali si può proseguire anche oltre dilazionando il tempo di intervallo tra una seduta e l’altra, il numero di sedute è variabile a seconda della morfometria del soggetto. Le prime sedute vanno svolte in maniera relativamente ravvicinata all’incirca una volta alla settimana le ultime possono essere svolte anche a distanza di 3/4 settimane anche unicamente a titolo di monitoraggio.
I risultati della letteratura depongono a favore dell’utilizzo del trattamento di terapia manuale cranico nel bambino con plagiocefalia posizionale.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/23644628/?i=3&from=/27465676/related
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/27465676/?i=1&from=plagiocephaly%20physiotherapy
Il costo di una seduta può variare dalle 50 alle 80 €.
Se l’indice dei diametri obliqui (indice di ODDI) supera il 104% può essere raccomandabile l’utilizzo dell’ortesi cranica. Si tratta di un caschetto che esercita una lieve pressione sulle aree protruse e lascia spazio alla crescita delle aree che risultano più appiattite il trattamento viene introdotto generalmente dopo il quarto mese. La spinta rimane comunque molto lieve ma il caschetto va mantenuto almeno per 3/4 mesi.
Il trattamento precoce della plagiocefalia pare non avere solo caratteristiche cosmetiche ma anche funzionali. La letteratura suggerisce infatti una correlazione tra aspetti cognitivi/visivi e plagiocefalia posizionale anche se sono necessari ulteriori approfondimenti.
Mi sento quindi di consigliare a tutte le mamme una buona valutazione morfometrica del cranio che passi prima di tutto dal medico pediatra, ma anche da un Fisioterapista Osteopata esperto in riabilitazione pediatrica, in particolar modo nel trattamento delle deformità cranica posizionali.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/23043707/?i=1&from=plagiocephaly%20cognitive%20disorder
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/16404269/?i=4&from=plagiocephaly%20cognitive%20disorder
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/27567360/?i=6&from=plagiocephaly%20disorder
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/12867869/?i=3&from=/27567360/related