La Fibrolisi Diacutanea è una tecnica di fisioterapia strumentale indicata per il trattamento dei dolori meccanici dell’apparato muscolo-scheletrico e delle fibrosi muscolari. Il prefisso dia- viene dal greco e significa “attraverso”, mentre lisi significa “distruzione”. Quindi è una “distruzione delle fibrosi attraverso la cute (la pelle)”. Viene inserita tra le delle Soft Specific Tissue Mobilization (SSTM) Instrument Assisted, che sono delle tecniche di manipolazione dei tessuti con l’utilizzo di strumenti specifici.
L’iniziatore del metodo è stato Kurt Ekman, un fisioterapista svedese, negli anni ‘60. Ekman si rese conto che con la semplice pressione delle dita, molte volte non fosse possibile riuscire ad arrivare in profondità nei tessuti e “sciogliere” le fibrosi. Di conseguenza, formulò un materiale che si adattasse al meglio a questa esigenza clinica. Successivamente, i suoi studi furono completati dai due fisioterapisti belga, Jean Burnotte e Pierre Duby. Attualmente, per questa tecnica, vengono utilizzati generalmente dei ganci in acciaio inossidabile, o eventualmente in plastica (fibrolisori). Questi strumenti sono chiamati anche crochet, che in italiano significa “uncinetto”. Si tratta di una tecnica che deve necessariamente essere eseguita da personale esperto e formato su questo argomento. È quindi importante rivolgersi a un buon Fisioterapista a Milano e verificare che sia iscritto all’albo, così da essere sicuri che sia veramente titolato e abilitato.
Fibrolisi a Milano: come si esegue ed effetti
Vediamo allora come si fa la fibrolisi. In un primo momento il fisioterapista vi valuterà e osserverà la zona da trattare, così da poter impostare il trattamento nel modo corretto. Il trattamento consiste nel “racchiudere” la fascia e il tessuto muscolare all’interno della curva dell’uncino, stando attenti a non fare in moda che possa essere tagliente. Ciò è possibile aiutandosi con l’altra mano, che segue e accompagna la traiettoria del gancio. La stessa tecnica viene utilizzata per il trattamento delle cicatrici. La cicatrice viene “inglobata” nella curva del gancio e viene tirata, sollevata e stirata fino a essere “scollata”. Un altro metodo di applicazione è la tecnica che viene chiamata “del gancio invertito” e prevede l’utilizzo della porzione convessa dell’uncino.
Gli effetti della fibrolisi sono:
- Meccanici: agisce infatti sulle aderenze fibrose e/o sui corpi fibrosi che si formano principalmente sulle zone vicine alle articolazioni, liberandole. Lo scopo della fibrosi (quindi della “rottura”) è quello di migliorare il movimento dei diversi piani dei tessuti muscolari tra di loro, favorendone così l’elasticità.
- Circolatori: perché viene rilasciata istamina, una molecola che migliora la permeabilità dei capillari.
- Sui riflessi: l’azione a livello locale si riflette poi su tutto l’organismo attraverso la stimolazione dei recettori nervosi.
Osteopata a Milano: per cosa è indicata la fibrolisi
Come abbiamo già anticipato, la fibrolisi diacutanea trova indicazione nelle fibrosi muscolari e nelle aderenze causate dalle cicatrici. Vediamo però, nel dettaglio, per quali situazioni è maggiormente indicata e dà i risultati migliori:
- Aderenze, conseguenti a un trauma o a un intervento chirurgico (cicatrici post-chirurgiche).
- Processi infiammatori o degenerativi delle strutture muscolo-scheletriche, come tendinosi (un processo di dolore cronico che riguarda i tendini), pubalgia (che ha come sintomo principale il dolore a livello dell’inguine o del lato interno della coscia, colpisce molto i calciatori e i pallanuotisti), fascite plantare (un disturbo per il quale si avverte dolore a livello della pianta del piede), epicondilite (gomito del tennista), lombalgia (mal di schiena), torcicollo, tendinite del tendine d’Achille, ecc.
- Patologie neurologiche e nevralgie da irritazione meccanica dei nervi periferici, come nevralgia di Arnold (o nevralgia occipitale, che è un tipo di mal di testa con episodi acuti e intensi che partono dalla zona poco sopra la nuca), la cosiddetta “sciatica” (la sciatalgia, un’infiammazione del nervo sciatico, il più lungo del nostro corpo, con sintomi dolorosi che partono dal gluteo fino al piede), nevralgia cervico-brachiale e intercostale (dei nervi della zona cervicale e del torace), sintomi da intrappolamento di un nervo, ecc.
- Trattamento delle sindromi trofiche delle estremità, sindromi compartimentali, ecc.
Più l’aderenza è profonda e più il fisioterapista dovrà essere competente nell’applicazione di questa tecnica. Per valutarne gli effetti benefici, i terapisti utilizzano alcune scale di valutazione per quantificare il dolore dei pazienti prima e dopo le sedute (come la scala numerica o la scala visiva).
La fibrolisi diacutanea è pericolosa? Le controindicazioni
Se per una seduta di fibrolosi diacutanea ci si rivolge a un fisioterapista esperto, si tratta di una tecnica assolutamente sicura e indolore. È possibile però, avvertire un po’ di fastidio sul momento se le aderenze sono molto spesse. Successivamente al trattamento, inoltre, per un paio di giorni, si può percepire un po’ di indolenzimento della zona trattata. Dal momento che il fisioterapista è andato a “rompere” le fibrosi.
La fibrolisi è controindicata nelle seguenti condizioni:
- fratture ossee (devono prima ristabilirsi prima di poter effettuare qualsiasi trattamento),
- ossa deboli (a causa di una condizione patologica come l’osteoporosi, in cui le ossa si “sfaldano” facilmente),
- nei soggetti molto anziani (non solo per la presenza di osteoporosi, ma anche di altre patologie),
- nei soggetti particolarmente sensibili alla stimolazione dolorosa,
- in caso di trombosi venosa profonda, TVP (si rischia che un coagulo possa staccarsi e andare in circolo nel corpo),
- in caso di fragilità capillare,
- assunzione di farmaci per fluidificare il sangue (coumadin, eparina, ecc.) per alcune patologie cardiache e disturbi della coagulazione del sangue (che sono a rischio di tagli ed emorragie),
- ustioni o ferite.
Fibrolisi diacutanea: conclusioni
Come abbiamo visto, la fibrolisi diacutanea è una tecnica di fisioterapia strumentale molto interessante e molto utile. Vogliamo lasciarvi quindi con una breve lista dei vantaggi della fibrolisi:
- la fibrolisi utilizza appositi strumenti (fibrolisori o crochet) per rompere le aderenze fibroso del tessuto connettivo per permettere ai tessuti di recuperare il normale scorrimento tra di loro;
- questa tecnica è supportata da numerosi studi scientifici, che hanno verificato un aumento del rilassamento muscolare dopo una seduta di fibrolisi;
- è indicata per numerose patologie, non solo muscolari e tendinee, ma anche neurologiche;
- è una tecnica sicura, senza rischi e quasi indolore.
- per imparare questa tecnica, i fisioterapisti seguono corsi specifici di alta formazione e di alta qualità con insegnanti esperti in materia.